pappa-ciccia | Istituto Comprensivo Cremona Cinque

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Scuola primaria A. Manzoni

Pappa & Ciccia

Uno spazio di POSSIBILITÀ finalizzato a valorizzare competenze, autonomie, autodeterminazione, elementi fondamentali per la vita adulta di ciascuno di noi.

Uno spazio di ABILITÀ dove autonomia non è solo acquisire alcune competenze ma riconoscersi grandi e sentirsi riconosciuti tali, ritrovando motivazione nell'assumere nuovi comportamenti e nel superare le inevitabili difficoltà.

Nel laboratorio si impara a tagliare, mescolare, impastare, schiacciare.....ma anche ad aspettare tempi di cottura, ad eseguire in sequenza azioni finalizzate ad uno scopo, si sperimenta la collaborazione od anche solo la capacità di sopportare ed accettare di avere vicino qualcuno.

Si sperimenta l'autocontrollo, a ridurre alcuni comportamenti problematici, a rispettare regole insormontabili.

Si impara a sentirsi utili! Si impara a diventare grandi, a scuola!!!

Partendo con poche risorse destinate per una cucina a freddo, grazie all' Associazione "Accendi il buio" il nostro laboratorio si è dotato di un forno con fornello a induzione, un frigorifero, un frullatore, una batteria di cucina e tanto altro.

Ora possiamo sperimentare nuove abilità e nuove possibilità!

Da qui Party & Ciccia un momento di festa per fare capire ai nostri bambini che il nostro laboratorio è importante e ai loro genitori e agli adulti presenti che noi ci teniamo molto.

L'Associazione "Accendi il buio", con il bar "La Corte dei Miracoli" che ringraziamo dal profondo del cuore, non è stata solo generosa: ha creduto e investito in un progetto che non riguarda solo 7 bambini, questa scuola, questo tempo...

ma è spazio di futuro, spazio di adultità, sguardo aperto ad una possibilità di partecipazione sociale delle persone con disabilità, possibilità che ci interpella tutti quanti, in prima persona.

Nessuno diventa umano da solo: ci facciamo umani gli uni con gli altri. Riceviamo l'umanità che è in noi per contagio: è una malattia mortale che non avremmo mai contratto se non fosse stato per la vicinanza dei nostri simili. Ce l'hanno passata nel respiro, attraverso la parola, ma ancor prima attraverso lo sguardo: quando ancora siamo ben lungi dal saper leggere, leggiamo la nostra umanità negli occhi dei nostri genitori o di coloro che si prendono cura di noi in vece loro. È uno sguardo che contiene amore, preoccupazione, rimprovero, burla: cioè, significati. Uno sguardo che ci solleva dalla nostra naturale mancanza di significato per renderci umanamente significativi. "Le domande della vita" del filosofo spagnolo Fernando Savater. pagina 163, "Vivere insieme"